Questo piccolo oratorio, oltre ad essere uno dei luoghi più cari per gli abitanti di Galliano, costituisce uno degli edifici più antichi e ricchi di storia del paese. Si tratta di quello che resta dell’originario “Hospedale”, ovvero di una struttura posta lungo il tracciato della vecchia via Transappenninica nella quale ogni viaggiatore poteva trovare un rifugio ed un giaciglio, oltre ad un ricovero per gli animali che aveva con sé. Posto immediatamente fuori delle mura paesane, aveva un ruolo importantissimo poiché costituiva un ricovero prima o subito dopo aver affrontato il valico appenninico. Le prime sue notizie certe risalgono al 1275, ma è ragionevole supporre che le sue origini siano contemporanee al borgo. Dopo lo spostamento dei flussi del traffico in conseguenza della sconfitta degli Ubaldini e la creazione della nuova strada del Giogo, lo “Spedale” subì un profondo ridimensionamento, e i suoi locali assunsero una funzione sanitaria-assistenziale strettamente di supporto al paese. In esso venivano infatti portate tutte le persone bisognose di aiuto e di assistenza, in modo da poter ricevere un minimo di cura a debita distanza dagli abitanti, cosa particolarmente importante in caso di epidemie e pestilenze. Oltre a ciò, l’Ospedalino divenne ben presto anche il centro di accoglienza per i “gettatelli”, ovvero i bambini abbandonati. La comunità, costituita dal piccolo “comunello di Gagliano”, stipendiava appositamente un addetto per abitare “nella casa ed orto” ricavata nel vecchio edificio, con il compito di ”ricevere i fanciulli, e portarli a Tagliaferro”, località dove era presente una struttura direttamente gestita dall’Ospedale degli Innocenti di Firenze. Questa importante destinazione rimase anche dopo la riorganizzazione amministrativa Lorenese. Un documento conservato all’archivio dell’Ospedale a Firenze ci informa che nel 1800 era infatti il comune di Barberino a provvedere allo stipendio dell’addetto dell’Ospedale Gallianese, con il compito di trasportare i bambini prima al nuovo capoluogo, in modo da permetterne la registrazione, e poi all’ospedale delle “Canicce”. Questo ruolo di assistenza era talmente importante per il paese che è proseguito pressoché ininterrotto fino alla metà del secolo scorso, come riportato da alcune testimonianze orali raccolte nel 2019. Intorno al 1700 fu infine creato l’oratorio attuale, con l’obiettivo di contenere le importanti e notevoli testimonianze pittoriche che decoravano il porticato anteriore della struttura, riconducibili alla seconda metà del '400. Tra gli affreschi ancora visibili, oltre ad una venerata immagine delle stimmate di S. Francesco, una Annunciazione e immagini di santi, particolare menzione spetta ad una “Madonna con Bambino” di eccezionale fattura che una devozionale urna lignea ha permesso di conservare in condizioni ottimali di manutenzione.